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Stagione
teatrale

Alessandro Bergonzoni

ARRIVANO I DUNQUE

Artista fra i più poliedrici della scena non soltanto teatrale, autore e interprete di assoluta originalità (Premio UBU 2009 come Migliore attore), audace funambolo della parola ma anche raffinato artista visivo, Alessandro Bergonzoni approda al Sociale di Valenza, in anteprima nazionale, con il suo nuovo spettacolo Arrivano i dunque.

Impossibile definire il viaggio, ai confini del teatro comico e dell’assurdo, in cui Bergonzoni ci accompagna. Unico punto di riferimento certo: la sua ineguagliabile sperimentazione linguistica.

Affidiamoci, quindi, alle sue parole, straordinariamente suggestive. “Un’asta dei pensieri. Cerco il miglior (s)offerente per mettere all'incanto il verso delle cose: magari d'uccello o di poeta. Parto dallo sproposito, per la rifusa, con la congiungivite, varco il fraintendere, fino all’unità dismisura, tra arte e sorte, fiamminghi e piromani, van Gogh e Bangkok, bene e Mahler, sangue fuori mano e stigmate, stigmate e astigmatici, Dalì fino Allah. […] Mi sono fatto prendere la mano (sposato o salvato dall’annegar?). Il tempo stringe, non è sempre abbraccio, ma corda o lenzuolo. La scenografia “èscatologica”, il sole blu, la giovane saracinesca su (ermetica perché io mistero), altrista in un tealtro ove nulla accade senza tutti. Manca poco? Tanto è inutile? Non per niente tutto chiede!”.

di e con Alessandro Bergonzoni

produzione Allibito srl

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Gabriele Vacis

NOVECENTO

A trent’anni dal debutto e a due anni di distanza dalla scomparsa di Eugenio Allegri, suo storico interprete, torna sulle scene il celeberrimo monologo scritto da Alessandro Baricco e diretto da Gabriele Vacis.
Dal 1994 Novecento ha camminato sulle sue gambe e si è trasfigurato in un film, in una canzone, perfino in un fumetto di Topolino. Da allora, e per il resto della sua vita, Eugenio Allegri non ha mai smesso di dargli voce e cuore, portandolo con lo stesso amore della prima volta nei teatri di tutta Europa.
Questa volta a metterlo in scena, in un’intensa lettura corale, sono i giovani e talentuosissimi attori di PoEM, che scrivono: “Qualche mese prima di andarsene era in scena a Torino, nella sala di Alfateatro, e noi eravamo seduti a guardare uno spettacolo che era anche leggenda, freschi di diploma, felici e completamente ignari del fatto che stessimo assistendo a una delle ultime esibizioni di Eugenio, nostro Maestro”.

di Alessandro Baricco
con (in o. a.) Lucia Corna, Pietro Maccabei, Letizia Russo, Lorenzo Tombesi, Gabriele Valchera
scenofonia e ambienti di Roberto Tarasco
suono di Riccardo Di Gianni
regia di Gabriele Vacis 
produzione Artisti e associati
in collaborazione con PoEM Impresa Sociale | Potenziali Evocati Multimediali

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di Eugène Ionesco

DELIRIO A DUE

Piccolo capolavoro del Teatro dell’Assurdo, Delirio a due è un irresistibile scherzo teatrale del miglior Ionesco, in cui la cornice comica e il funambolismo verbale fanno trasparire una società che affoga nella tragedia quotidiana.

A dominare la commedia, fra paradosso e grottesco, è la futile e incessante lite tra Lui e Lei, imprigionati nella ragnatela di un ménage familiare annoiato e ripetitivo. Il tema del contendere è soltanto un pretesto: la chiocciola e la tartaruga sono o non sono la stessa bestia? Al loro dialogo, serrato e bellicoso, al loro cinico gioco al massacro fa da controcanto la misteriosa guerra civile che infuria fuori dalla casa e che i due, sordi e ciechi alla realtà, quasi non percepiscono.

Pièce di assoluta potenza comica ed eversiva, Delirio a due si rivela un formidabile strumento di analisi della nostra società, ottusa e urlante, troppo spesso incapace di afferrare il senso di ciò che le accade intorno.

Corrado Nuzzo e Maria Di Biase, amatissimi dal pubblico anche per la loro intensa attività cinematografica, televisiva e radiofonica, prestano allo spettacolo la loro naturale bizzarria, il talento mai convenzionale, il gusto per il capovolgimento improvviso.

Lo spettacolo è un vero fenomeno delle stagioni teatrali, capace di macinare continui sold out.

di Eugène Ionesco

traduzione di Gian Renzo Morteo

con Corrado Nuzzo e Maria Di Biase

scene e disegno luci di Nicolas Bovey

costumi di Francesca Marsella

regia di Giorgio Gallione

co-produzione Agidi / Coop. CMC Nidodiragno

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Lella Costa e Gabriele Vacis

OTELLO

Di precise parole si vive 

Scrive Lella Costa: “succede con i grandi autori, forse soprattutto con Shakespeare: i loro testi, le loro storie, i loro personaggi sono, letteralmente, immortali. Continuano a parlarci, a stupirci, a incantarci; a volte ci aiutano perfino a capire chi siamo, cosa ci sta succedendo adesso”.

Lella Costa, interprete fra le più sensibili del panorama teatrale italiano, e il regista Gabriele Vacis riportano in scena, dopo ventiquattro anni, il loro magnifico Otello, preservando intatta la sostanza narrativa del testo di Shakespeare e, al contempo, intervenendo e modificando quelle parti in cui l’attualità, o meglio la contemporaneità, richiedono un aggiornamento. L’attualità della trama, infatti, è lampante: un lavoratore straniero altamente specializzato, un matrimonio misto che fa storcere il naso a parenti e amici della sposa, una manipolazione psicologica tanto arguta quanto meschina, un femminicidio seguito dal suicidio dell’uxoricida.

drammaturgia di Lella Costa e Gabriele Vacis

con Lella Costa

scenofonia di Roberto Tarasco

scene di Lucio Diana

regia di Gabriele Vacis 

produzione Teatro Carcano

distribuzione Mismaonda

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Francesca Mari

TANGLE

Liberamente ispirato a miti e leggende delle isole Tonga, ma anche al concetto di femminilità, Tangle, l’ultimo lavoro della performer Francesca Mari, è un affascinante sogno teatrale che esplora i linguaggi del movimento e della giocoleria. Un tributo a una tradizione che unisce le donne, nella gioia e nella spensieratezza data dal semplice gesto di lanciare degli oggetti.

Grazie alle preziose testimonianze raccolte nel corso dei suoi viaggi alle Tonga, Francesca Mari restituisce in Tangle l’incanto dell’hiko, gioco praticato nell’arcipelago polinesiano: un gioco in cui dei frutti a forma sferica (Tui-Tui nuts) vengono lanciati in aria, a formare un pattern circolare; un gioco che, praticato solo ed esclusivamente da donne, viene spesso accompagnato da una misteriosa canzone, di cui si è perso il significato.

Ispirandosi a questa lontana tradizione, e intrecciandola con le sue sofisticate tecniche circensi e coreografiche, la Mari propone un’astratta interpretazione fisica dell’universo femminile e di quello che unisce tutte le donne, anche se di culture differenti.

di e con Francesca Mari

in collaborazione con Connie “Paprika” Leaverton

disegno luci di Franco Campioni

produzione Francesca Mari Juggling

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Roberto Tarasco

Il racconto dell'isola sconosciuta

Liberamente ispirato all’omonima opera di José Saramago, questo progetto coreografico si inscrive all’interno di un lavoro artistico sul tema del tempo, del suo scorrere e della condizione emotiva e sociale che innesca.

Il racconto dell’isola sconosciuta, in particolare, concentra la propria ricerca sul rapporto con il tempo futuro e sulla condizione presente, sospesa e incerta, che traghetta le nostre esperienze verso i desideri e le speranze di là da realizzarsi.

La compagnia Zerogrammi, fondata e diretta dal coreografo Stefano Mazzotta, lavora sull’indagine dei piccoli gesti quotidiani, quei dettagli minimi, quasi invisibili, che rivelano gli aspetti più profondi dell’essere umano. La costruzione del movimento è il frutto di osservazione, distorsione e ripetizione, al limite del grottesco, degli aspetti più fragili e assurdi della persona.

Le creazioni della compagnia, che ha conquistato numerosi premi e riconoscimenti (fra cui il Premio Hystrio 2013), sono il frutto di collaborazioni anche internazionali e di una ricerca multidisciplinare che fa riferimento alle arti applicate, alla fotografia e al video.

progetto di Stefano Mazzotta

collaborazione alla drammaturgia di Silvia Battaglio

con Amina Amici, Damien Camunez, Riccardo Micheletti, Alessio Rundeddu, Gabriel Beddoes

disegno luci di Tommaso Contu, Stefano Mazzotta

costumi di Stefano Mazzotta

scene di Jacopo Valsania

produzione Zerogrammi

in collaborazione con Interconnessioni - Tersicorea di Cagliari, Cantieri Teatrali Koreja 

con il sostegno di Regione Piemonte, Ministero della Cultura

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